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Università degli studi di Napoli Federico II

Successo al cinema Astra alla proiezione di "53 días de invierno" di Judith Colell

immagine Judith Colell all'Astra

Successo di pubblico mercoledì 28 aprile 2010 al cinema Academy Astra alla proiezione del film "53 días de invierno" della regista catalana Judith Colell.
 
Dopo il saluto della Direttrice del Centro Linguistico, prof.ssa Annamaria Lamarra, e della dott.ssa Nuria Puigdevall che ha organizzato l'evento con la collaborazione della dott.ssa Fabrizia Venuta, la regista ha introdotto la pellicola. Il film, in spagnolo con sottotitoli in inglese, è piaciuto molto agli spettatori presenti in sala che si sono lasciati andare ad un lungo applauso alla fine della proiezione. 

Un film sul male di vivere questo secondo lungometraggio della regista-docente. Judith Colell infatti oltre ad essere regista è anche docente di Comunicazione Audiovisuale e pubblicità all'Università spagnola Pompeu Fabra.


Un film che rappresenta molte delle nostre angosce quotidiane come la solitudine, il distacco, la perdita del lavoro, l'abbandono da parte del compagno di una vita. Il tutto sottolineato dall'assenza di colonna sonora, che, come è stato spiegato dalla stessa regista, risponde ad una scelta ben precisa: la musica veicola gli stati d'animo, e lei voleva che gli spettatori fossero liberi di provare quelle sensazioni forti che il film ci suscita. Unica eccezione il refrain delle note del pezzo di Bach provato da Valeria, la giovane violoncellista figlia di una coppia che si è separata dopo venti anni di matrimonio e che ha una relazione con il suo insegnante di musica, che potrebbe essere anagraficamente suo padre.
 
Un silenzio pesante come pietre che ci immerge nella vita di un vigilante in prova di un grande magazzino con un figlio e una moglie incinta di due gemelli da mantenere e che perderà il lavoro per una leggerezza (ruba una collana per fare un regalo alla moglie). Una signora anziana sola che vive per i suoi cani e un'insegnante di liceo che cerca di affrontare i suoi demoni in un contesto scolastico difficile. 
 
Il film è un gioco di specchi, in cui ogni personaggio si riflette materialmente o metaforicamente in un altro personaggio.
 
E, in chiusura, la leggerezza e la drammaticità di un tango, metafora di una vita tutta da vivere, nonostante le difficoltà.

Mentre ancora scorrevano i titoli di coda, la regista si è fermata a rispondere alle domande dei molti studenti presenti in sala e ci regalato anche delle anticipazioni sulla sua prossima pellicola, un piccolo segreto che teniamo per il momento per noi e di cui magari potremo discutere con lei quando, come ci auguriamo, ci tornerà a trovare. 
 
Intanto per chi non c'era e desidera vedere il film, che non è stato distribuito in Italia e quindi è difficilissimo da reperire, l'appuntamento è per i Festival di Capri e Taormina per i quali è stato selezionato.

 
 
 
 

 
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