Legenda:
- Blu scuro: lingua madre
- Blu: lingua amministrativa
- Blu chiaro: seconda lingua
- Quadrati verdi: minoranze francofone
Da un punto di vista linguistico, con il termine "Francofonia" si designa l'insieme dei Paesi in cui la lingua francese è la lingua-madre, la lingua ufficiale o la seconda lingua.
Tale termine è stato coniato intorno al 1871 dal geografo Onésime Reclus (1837-1916) con una valenza puramente descrittiva.
Una vera e propria coscienza francofona, invece, si è venuta formando solo verso la metà del Novecento e si è rafforzata, dopo la seconda guerra mondiale, di fronte alla progressiva egemonia della lingua e della cultura inglese.
Oggi, il Francese è la 9° lingua più parlata nel mondo e la 2° più insegnata come lingua straniera (dopo l'Inglese). Tuttavia, appare riduttivo limitare il concetto di Francofonia al solo dato della diffusione della lingua francese, senza tener conto dell'aspetto culturale che accomuna e, allo stesso tempo, differenzia le comunità di lingua francese presenti nei 5 continenti.
Il termine Francofonia ha anche un significato istituzionale in riferimento all' Organizzazione Internazionale della Francofonia (OIF), istituita nel 1970 al fine di riunire i Paesi che condividono la lingua francese.
Per essere membri dell'OIF non è richiesta l'ufficialità della lingua francese all'interno dello Stato, ma l'impegno del Governo a promuoverne e rafforzarne l'insegnamento e a favorire gli scambi tra il proprio Paese e le culture francofone.
Lo scopo dell'OIF è quello di promuovere la lingua francese, lo sviluppo economico e gli scambi commerciali tra i paesi membri, la cultura e la ricerca scientifica, i diritti civili e la pace.
Tali obiettivi sono riassunti nel motto dell'Organizzazione: "Egalité, complémentarité, solidarité".