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Università degli studi di Napoli Federico II

Cosa ha l'1. FC Union Berlin che gli altri non hanno?

Mentre nel resto della Germania si pensa a patatine con maionese e ketchup quando si sente "rosso e bianco", i berlinesi pensano agli Eisernen, ovvero gli uomini di ferro. E ora, quando i lettori penseranno a cavalieri o a soldatini di stagno, i berlinesi pensano al calcio. Perché gli Eisernen, come viene chiamata la squadra di calcio berlinese 1. FC Union, sono ormai la società di culto assoluto della Germania, che neanche i tifosi italiani possono continuare ad ignorare dopo la loro recente vittoria contro l'Ajax in Europa League. 

Cos'ha l’Union Berlin che le altre società calcistiche non hanno? Forse il fatto che l'allenatore storico della squadra, che si chiama Fischer, cioè pescatore, è anche un appassionato pescatore dilettante? Oppure ci sarebbe altro da dire?
Anche se l’Union Berlin è affettuosamente soprannominato "club di paese" per la sua vicinanza alla tifoseria e per il suo piccolo stadio al bordo della foresta, il suo nome, Eisern Union, ci dice di più sulle sue origini. Il 1° FC Union è stato fondato nel 1966 in un'ex area industriale, il quartiere di Köpenick, nella parte orientale di Berlino, dove i tifosi non manipolarono solo palloni ma anche ferro. 

A parte la vittoria della Coppa della DDR nel 1968, il club non è stato mai una delle squadre più forti della Germania dell’Est, e anche dopo la riunificazione per lungo tempo non riuscì, a causa di mancanza di redditività, a raggiungere la seconda divisione del campionato tedesco. Ma nel 1997, quando sembrava che l’Union Berlin fosse stato definitivamente messo in ginocchio e i giornali annunciarono l’imminente fallimento, i tifosi fecero onore al loro club battendosi eisern (con tenacia) per la sua sopravvivenza. Il loro corteo all'insegna del motto "Salviamo l’Union Berlin!" portò al club un contratto di sponsorizzazione con la Nike della durata di cinque anni e uno spettacolare inno. La leggendaria cantante rock di Berlino Est Nina Hagen canta da allora: "Noi dell'Est andiamo sempre avanti, spalla a spalla per Eisern Union. I tempi sono duri e la squadra è forte, per questo vinciamo con Eisern Union". 
Tuttavia, ci sono voluti più di 10 anni prima che l’Union Berlin riuscisse finalmente nel 2019, dopo essere rimasto imbattuto da 17 partite, ad ottenere la promozione in prima divisione del campionato tedesco, la Bundesliga. 

Questo ha segnato l'inizio dell'incredibile storia di successo di un outsider che, in questa stagione, è già riuscito a guidare la classifica per sei giornate di fila e che si trova attualmente al terzo posto dopo top club come Bayern München e Borussia Dortmund. Nel frattempo, il più importante e grande club calcistico di Berlino ovest, l'Hertha BSC, si trova al penultimo posto. Non c'è quindi da stupirsi che i giornalisti sportivi berlinesi si chiedano, alla luce dei successi del Union: “Berlino ha ancora bisogno dell'Hertha? O il presunto club della grande città farà presto la fine di tutti i fax?”
Ma qual è la ricetta per il successo della squadra, che non ha nessun giocatore della nazionale o star del calcio internazionale tra le sue fila? Oltre alla vecchia perla di saggezza del calcio tedesco: "Bisogna essere undici amici", ci giocano un ruolo importante anche la mentalità giusta, l'attitudine a non mollare mai, e naturalmente il suo allenatore, lo svizzero Urs Fischer, che da cinque anni, forma la personalità di giocatori sconosciuti o quasi dimenticati

Bene, nel mondo del calcio ci sono molti allenatori capaci e squadre volitive, ma ci sono altri club che possono vantare una tifoseria così speciale come quella di Union Berlin? Così speciale, infatti, che nel 2004 i tifosi si sono letteralmente dissanguati per la società in difficoltà finanziarie, raccogliendo fondi per il club donando il loro sangue, o nel 2009, quando, per lo stesso motivo, circa 2.000 tifosi darono una mano gratis per rinnovare il loro stadio.
E i tifosi con mani meno abili possono testimoniare la loro fedeltà, acquistando una pietra dello stadio firmata personalmente con data e nome, nella "Walk of Fame" del tunnel degli spettatori o ogni anno durante il canto natalizio con candele e vin brulé nello stadio tutto esaurito.
Se leggendo questo articolo a qualcuno è venuta voglia di andare a vedere una partita del 1. FC Union a Berlino, lo devo deludere. Poiché il piccolo stadio “alla casa del guardaboschi” ha spazio solo per circa 22.000 spettatori, i biglietti in curva possono anche costare attorno ai 200 euro per chi non ha l’abbonamento. È un peccato, ma speriamo che i tifosi costruiscano presto qualche tribuna aggiuntiva.