Università degli studi di Napoli Federico II

Recensione libro "Scuola di formazione di Italiano lingua seconda/straniera" quinta ed. - a cura di A. Lamarra, P. Diadori e G. Caruso -

copertina libro

Annamaria Lamarra, Pierangela Diadori e Giuseppe Caruso (a cura di)

Scuola di formazione di Italiano lingua seconda/straniera: competenze d'uso e integrazione. quinta edizione 7-11 luglio 2014
Carocci - Roma 2015 - pp. 214,  Euro 23

Il volume, curato da Annamaria Lamarra, Pierangela Diadori e Giuseppe Caruso, raccoglie gli interventi presentati durante la Scuola di formazione d'italiano lingua seconda/straniera organizzata dal Centro Linguistico di Ateneo dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, giunta ormai alla sua quinta edizione. Accompagnati dalla prefazione di Annamaria Lamarra, direttrice del CLA dell'Università di Napoli Federico II, e dall'introduzione di Pierangela Diadori, direttrice del centro DITALS dell'Università per Stranieri di Siena, i contributi toccano aspetti teorico-speculativi, descrittivi ed esperenziali concernenti la didattica dell'italiano in contesti d'insegnamento L2 e LS. Il primo intervento di Paolo Balboni funge da introduzione teorica su questioni cardine fondanti la moderna glottodidattica. Il saggio muove dalla costruzione del curricolo come momento fondamentale per la pianificazione di un efficace corso d'italiano L2. La definizione di un modello concettuale astratto rappresenta l'impalcatura propedeutica per la pianificazione di un curricolo capace di trasmettere la lingua intesa come "azione", ovvero veicolo per comunicare compiendo atti sociali e pragmatici. Un curricolo mirato al pieno sviluppo della L2, secondo l'autore, non può prescindere da molteplici componenti linguistiche ed extralinguistiche, (inter)culturali e pragmatiche. Chiavi di volta per la realizzazione di un modello operativo efficace sono i concetti di personalizzazione e localizzazione, che permettono di realizzare una progettazione didattica centrata sui bisogni concreti degli apprendenti e capace di veicolare altresì modelli di civiltà. Le competenze interazionali del docente di italiano a stranieri è invece il focus del contributo di Pierangela Diadori. A partire dallo studio di due casi tratti dal corpus di lezioni d'italiano L2/LS videoregistrate e trascritte nell'ambito del progetto CLODIS, il contributo evidenzia le molteplici riflessioni che possono essere condotte sul teacher talk seguendo i metodi descrittivi dell'analisi conversazionale. L'autrice evidenzia come l'analisi dei patterns di comportamento permette non solo di indagare i diversi input orali cui sono esposti gli apprendenti in diversi contesti d'insegnamento, ma promuovere, altresì, una riflessione finalizzata allo sviluppo della consapevolezza linguistico-didattica dei docenti in formazione.
Il contributo di Elena Monami si focalizza su un altro aspetto cruciale dell'interazione didattica: la gestione degli errori in classi d'italiano a stranieri. Nella prima parte del capitolo, dopo aver delineato il concetto di feedback correttivo, è offerta una panoramica sullo stato attuale delle ricerche e sulle differenti correnti di pensiero circa l'utilità o meno di intervenire durante il processo di acquisizione sull'output dello studente in caso di negative evidences. Nella seconda parte del contributo si analizzano le differenti strategie correttive dell'errore basate sul modello tassonomico ampliato di Lyster e Ranta, offrendo numerose analisi dei dati raccolti.
Alla situazione dello studio della lingua e cultura italiana nel mondo è dedicato l'intervento di Roberto Dolci. L'occasione per condurre alcune riflessioni in proposito è costituita dai dati emersi negli Stati Generali della lingua italiana (Firenze, 2014) promossi dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Organizzata per delineare nuove strategie e strumenti di diffusione dell'italiano all'estero e dare nuovo slancio all'insegnamento dell'italiano in un contesto LS, l'iniziativa ha rappresentato altresì un punto di partenza per definire lo stato di salute di cui gode la lingua italiana nel mondo attraverso l'interpretazione di dati statistici, seppur ancora parziali. Emerge, pertanto, l'esigenza di un futuro e costante modello di ricognizione, al fine di realizzare uno studio longitudinale che individui tendenze e movimenti in atto ed elaborari valide strategie d'intervento e rilancio della lingua italiana. L'intervento di Paola Begotti verte, invece, sull'apprendimento andragogico secondo i principi del lifelong learning e del lifewide learning. L'autrice conduce un'attenta disanima sulle caratteristiche dell'apprendimento in età adulta, sulle variabili di natura intrinseca ed estrinseca che influenzano o condizionano il percorso di acquisizione, sui bisogni che spingono il discente adulto a scegliere nuove opportunità formative, nonché sulle competenze di tipo metodologico-didattico, comunicativo e relazionale che deve possedere il docente-facilitatore al fine di intraprendere percorsi didattici efficaci e spendibili. Seguono alcune proposte operative e attività glottodidattiche rivolte a un'utenza specifica di immigrati adulti.
Agli aspetti di natura pedagogico-didattica e tecnica connessi all'introduzione delle tecnologie multimediali nell'ambito dell'educazione linguistica, in particolare dell'italiano L2, è dedicato il contributo di Giuseppe Caruso. La forte valenza pedagogico-formativa e la capacità di offrire un apprendimento motivante rendono tali strumenti un valido sussidio in ambito didattico. Il saggio illustra i vari tipi di tecnologia multimediale fruibili a uso glottodidattico, le loro potenzialità formative, le proposte di e-activities, nonché le nuove competenze di cui deve disporre il docente-tutor per un corretto sfruttamento di tali risorse.
Il contributo di Stefania Semplici è incentrato sulle modalità di analisi dei materiali didattici di italiano L2/LS e sulla realizzazione di percorsi di macroprogettazione e microprogettazione rivolti a destinatari specifici. Il saggio offre ai docenti indicazioni per affrontare la scelta di materiali e pianificare interventi d'implementazione e realizzazione didattica, al fine di rispondere con flessibilità ai bisogni, alle motivazioni e agli stili di apprendimento dei discenti. L'autrice analizza momenti cruciali della progettazione quali l'analisi dei bisogni, la selezione di testi input e la loro didattizzazione. Segue in appendice un esempio di progettazione didattica.
Elisabetta Pavan esamina, invece, alcuni aspetti legati all'uso di materiale autentico in classi d'italiano L2, concentrandosi in particolare sulle potenzialità insite nell'utilizzo della pubblicità.
Dopo aver riconosciuto la valenza motivazionale di tale materiale autentico e analizzati alcuni aspetti semiologici che possono guidare il docente nelle sue scelte didattiche, la studiosa indaga alcune caratteristiche intrinseche legate a tale genere e al suo utilizzo didattico in classe, proficuo in primis per lo sviluppo di una consapevolezza (inter)culturale da parte dei discenti.
Il contributo di Barbara Spinelli è dedicato, invece, l'approccio task-based. Nel saggio si evidenzia come l'approccio basato sui compiti, rifacendosi ai principi base dell'approccio comunicativo, permetta di "abbracciare" in maniera olistica le diverse componenti dell'apprendimento linguistico, generando nel discente un progressivo coinvolgimento emotivo. L'autrice, muovendo dalla definizione di "compito" e dalle sue caratteristiche peculiari, evidenzia le diverse tipologie e interpretazioni emerse negli studi, i criteri di selezione dei compiti, nonché le implicazioni in classi di lingua.
Nel suo saggio Antonella Benucci esamina le potenzialità semiotiche del cinema nella didattica dell'italiano agli stranieri. Il cinema, inteso come prodotto artistico che sperimenta più codici linguistici ed extralinguistici e veicolo di contenuti culturali, rappresenta altresì un viaggio e un incontro di civiltà. Nel contributo la studiosa propone un percorso interculturale e interlinguistico relativo all'immagine dello "straniero" tra emigrazione e immigrazione italiana, al fine di scardinare rappresentazioni sociali stereotipate e promuovere relativizzazioni culturali in classi di italiano L2.
Di carattere teorico-operativo ed esperenziale è il contributo di Rosa Chiara Vitolo. Dopo aver evidenziato la centralità di attività di tipo descrittivo nella glottodidattica a livelli trasversali di competenza linguistico-comunicativa, si propone un'attività di transcodificazione partendo da immagini fotografiche, intese come "campo di possibilità semiotiche". Nel saggio si evidenzia come la lettura dell'immagine in classi di italiano lingua non materna necessiti di strategie di analisi e di processi creativo-interpretativi che coinvolgono non solo la dimensione linguistica ma altresì culturale, al fine di promuovere un percorso virtuoso di apprendimento guidato che, partendo dalla descrizione oggettiva, può muovere verso la sfera interpersonale del discente. Di natura operativa è anche l'intervento di Elisabetta Chiacchella che offre, invece, un'esperienza laboratoriale condotta con i corsisti della Scuola Estiva. Partendo da un brano della scrittrice torinese Paola Mastrocola, si propone un'attività didattica coinvolgente e altamente motivante per affrontare lo studio della grammatica italiana, in particolare della sintassi, sperimentata proficuamente anche in classi di livello C2 dell'Università per Stranieri di Perugia.
Firmano l'ultimo contributo della raccolta Fabio Caon e Camilla Spaliviero. A partire da una riflessione sul divario esistente tra la fruizione della letteratura italiana e le nuove generazioni, il saggio offre spunti per ricostruire un solido legame tra giovani e letteratura anche in un contesto di L2. Con riferimento al modello egodinamico di Titone e al modello motivazionale tripolare di
Balboni, la motivazione del discente è individuata come chiave per colmare tale divario. La canzone, in particolare, alla luce delle sue molteplici affinità con il testo letterario, rappresenta una risorsa preziosa per allargare il tradizionale canone, ampliare i mezzi di trasmissione del sapere e promuovere una didattica della letteratura d'impostazione umanistica. Nel contributo sono presenti altresì numerosi riferimenti e modelli d'interazione tra canzone e letteratura da utilizzare proficuamente in classe.




(Scheda di Elena Romagnoli)