Università degli studi di Napoli Federico II

Recensione libro "Apprendere le lingue straniere nella terza età" - di Villarini A. e La Grassa M. -

copertina libro

"Apprendere le lingue straniere nella terza età"
Autori: Villarini A. e La Grassa M.
Edizioni Guerra, Perugia, 2010, pp. 160. (15 euro)


"Apprendere le lingue straniere in terza età" è un saggio nato dalla collaborazione tra Andrea Villarini e Matteo La Grassa, docenti presso l'Università per Stranieri di Siena, eccellenza nel campo degli studi sulla glottodidattica.
Gli autori, in poco più di centocinquanta pagine, affrontano una tematica generalmente trascurata da buona parte dei manuali dedicati allo studio delle L2, ovvero l'apprendimento delle lingue straniere dopo i cinquantacinque anni di età; spostando in tal modo l'attenzione dai discenti in età scolare, oggetto privilegiato della glottodidattica e della linguistica acquisizionale, agli apprendenti senior.
La ricerca condotta la Villarini e La Grassa (che si sono avvalsi dell'approvazione e della supervisione da parte di nomi autorevoli come Carlo Serra Borneto e Francesco Florenzano) si fonda sulla consapevolezza che l'universo dell'apprendimento linguistico, fino a qualche anno fa alieno agli over 55 (una soglia del tutto convenzionale, come specificato dagli autori) e appannaggio di apprendenti più giovani, coinvolge un numero sempre maggiore di discenti della 'terza età', desiderosi di aumentare le proprie conoscenze e capacità linguistiche per far fronte alle nuove esigenze comunicative di un mondo globalizzato; un dato che trova riscontro nella sempre maggior affluenza a corsi di lingue per adulti.
Nei primi due capitoli del breve handbook vengono analizzati, con il supporto delle neuroscienze, i legami tra modificazioni delle capacità cognitive e apprendimento di una L2 analizzando aspetti come l'invecchiamento cerebrale, la modificazione sensoriale e i meccanismi di memorizzazione; elementi indispensabili all'individuazione dell'ambiente ottimale per l'apprendimento linguistico e per la messa in opera delle più efficaci strategie di apprendimento.
I capitoli III e IV contengono il cuore della ricerca basata su un questionario somministrato a centocinquanta apprendenti appartenenti al target proposto.
Tra i vari aspetti presi in esame si annoverano il sesso degli "informanti", l'estrazione sociale, la formazione accademica, l'età, il numero e il livello di lingue conosciute.
Di particolare rilevanza, nell'argomentazione degli autori, appare il concetto di motivazione all'apprendimento (elemento cardine di ogni discussione sulla glottodidattica) che, secondo i risultati della ricerca, appare più marcata nei discenti della "terza età" che negli apprendenti più giovani.
Particolarmente interessante è il capitolo V, posto in chiusura, nel quale trovano spazio i pareri di dodici docenti di lingue (inglese, francese e spagnolo) esperti nell'insegnamento agli over 55.
Il saggio ha l'indubbio pregio di fornire una ricerca quanto mai esaustiva presentata tuttavia con linguaggio di facile fruizione e scevro da tecnicismi, seppur supportato da una solida base scientifica e statistica, adatto sia al lettore esperto che a chi si accosta all'argomento senza un background specifico.


(Scheda di Cesare Pozzuoli).