Università degli studi di Napoli Federico II

Recensione libro "Vedere per capire e parlare" a cura di Cardona M.

copertina libro

Mario Cardona (a cura di)
Vedere per capire e parlare. Il testo audiovisivo nella didattica delle lingue
UTET, Torino, 2007 pp. 326

Sebbene nel Quadro Comune Europeo di Riferimento siano presenti specifiche indicazioni che consiglino il ricorso a strumenti multimediali nella didassi quotidiana, il documento audiovisivo resta tutt'oggi uno strumento non pienamente utilizzato dagli insegnanti, data soprattutto la difficoltà di selezione del materiale in relazione ai bisogni dei discenti o l'incapacità di sfruttamento dello stesso in maniera utile e produttiva.
Il testo Vedere per capire e parlare, curato da Mario Cardona, si presenta come una guida preziosa per coloro che intendano avvalersi proficuamente di risorse audiovisive nell'insegnamento di una lingua straniera, fra cui anche l'italiano L2. Tramite un linguaggio chiaro ed agevole, il volume accompagna il lettore verso un'analisi critica di tutti quegli strumenti multimediali a disposizione del docente, come ad esempio sequenze filmiche, spot pubblicitari, videogame, spezzoni di programmi televisivi e video amatoriali; l'obiettivo ultimo è metterne in luce vantaggi ed eventuali svantaggi (derivabili il più delle volte da un'azione didattica condotta senza un'accurata preparazione) ed aiutare così l'insegnante verso una scelta ed un uso coerente di tali materiali.
Il punto di forza del libro risiede soprattutto nel suo approccio di continuo scambio fra elementi teorici e pratici: difatti il testo, oltre ad offrire una panoramica delle principali riflessioni elaborate sull'argomento dagli anni Sessanta fino ad oggi, fornisce numerosi esempi di unità didattiche, modelli ed esercizi, in grado di indirizzare il lettore nella scelta e nella didattizzazione di risorse audiovisive, divenute ormai parte integrante della vita quotidiana e, dunque, dell'ambito educativo.
Fra gli interventi mirati prevalentemente alla trasmissione di fondamenti teorici si colloca il contributo di Mario Cardona, in cui l'autore pone l'accento su come l'input audiovisivo rappresenti una risorsa preziosa per lo sviluppo della competenza lessicale. Secondo lo studioso, i supporti audiovisivi sono strumenti ideali per analizzare l'atto linguistico all'interno del contesto socio-pragmatico in cui avviene l'evento comunicativo. Essi, infatti, propongono molteplici aspetti (linguistici ed extralinguistici, verbali e non verbali, culturali ed interculturali) che, oltre a connotare la complessità dell'interazione comunicativa raffigurata, favorirebbero la memorizzazione del lessico in maniera più stabile e duratura, così come dimostrano alcune studi citati nel saggio.
In stretta relazione a questa tematica, i contributi di Elena Ballarin e Paola Celentin presentano sia diverse riflessioni sui vantaggi e gli svantaggi dell'utilizzo didattico di materiali video, sia percorsi d'apprendimento realizzati attraverso l'esperienza di docenza in classi di lingua. Più nel dettaglio, Ballarin si sofferma ad illustrare le differenti tipologie di testi audiovisivi, al fine poi di porne in evidenza la loro capacità di sviluppo delle abilità produttive e delle competenze linguistiche; Celentin descrive invece le principali caratteristiche del "linguaggio" audiovisivo e, in relazione ad esse, suggerisce diverse modalità di selezione/presentazione di una sequenza video, ricollegandosi in particolare ai principi elaborati dalla Media Education, ovvero quel filone di studi che si occupa della didattizzazione di risorse multimediali in ambiente educativo.
Il contributo di Laura Mazzoni sposta l'attenzione del lettore sul vincolo esistente fra supporti didattici audiovisivi ed insegnamento/apprendimento della LIS (Lingua dei Segni Italiana). Il ricorso a materiali audiovisivi in classi di lingua (relativi, ad esempio, a brevi sequenze di spettacoli teatrali recitati interamente da attori sordi) consente non solo ai discenti di acquisire quelle competenze minime che permetteranno loro di comunicare in LIS all'interno della comunità per non udenti, ma anche di far interiorizzare i valori e le esperienze di vita delle persone sorde come elementi necessari ad interpretare correttamente il rapporto fra lingua e cultura sorda e fra quest'ultima e la cultura udente.
Analizzare nello specifico le diverse forme che il testo audiovisivo assume e le relative implicazioni glottodidattiche che ne conseguono sembra, poi, essere il filo conduttore che unisce i restanti contributi che compongono il volume.
Con riferimento al campo dell'italiano come lingua straniera, l'articolo di Pierangela Diadori si prefigge di dimostrare come i film in formato DVD consentano di ampliare il raggio dell'azione didattica, in quanto permettono di passare dal lavoro sul contesto visivo e sulla traccia sonora a quello sulle versioni (sottotitolate e doppiate) nella lingua degli studenti. Tale procedimento comporta notevoli ricadute per lo sviluppo della comprensione orale e scritta, per l'ampliamento lessicale, ma anche per l'affinamento della consapevolezza interlinguistica ed interculturale.
Antonella Benucci e Riccardo Triolo prendono invece in esame rispettivamente la pubblicità ed il cinema, sottolineando come tali campi espressivi rappresentino strumenti ideali per promuovere la lingua e la cultura straniera, in quanto fungono da "specchio" della società che li ha prodotti e proposti. Attraverso esempi di attività pratiche, sperimentate grazie ad esperienze di docenza in contesti multiculturali, gli studiosi alternano riflessioni critiche a spunti applicativi (riguardanti sia l'insegnamento dell'italiano L2/LS, sia aspetti legati alle problematiche dell'intercultura), fornendo così al docente utili indicazioni ed interessanti materiali da proporre con profitto in aula.
Lo studio dei videogame e l'importanza che essi rivestono nel processo di apprendimento linguistico è invece il punto focale del saggio di Patrizia Mazzotta. Nell'intervento l'autrice riflette su come la pluralità di stimoli sensoriali e l'interattività presente in alcuni videogiochi (soprattutto quelli basati su un problem solving) conferiscano non solo un carattere ludico all'apprendimento, ma consentano anche di sviluppare le abilità ricettive e produttive, favorendo così risultati che pochi manuali scolastici, per quanto strutturati in modo ipertestuale e ricchi di immagini, riuscirebbero ad ottenere. Inoltre, tali giochi virtuali contribuirebbero non poco alla crescita cognitiva dello studente, in quanto permettono di attivare quei processi metacognitivi di pianificazione e controllo che non sempre vengono sollecitati con costanza dalle attività didattiche convenzionali.
Di natura certamente più tecnica i contributi scritti a quattro mani da Paolo Torresan e Stefano Barbicinti e da Laura Casulli e Roberto Tua. Nel primo vengono proposte attività di video-editing, che trasformano l'insegnante in regista e gli studenti in attori e sceneggiatori, ovvero in soggetti attivi di un iter didattico che si sviluppa a partire dalla produzione e si conclude poi con il montaggio di sequenze audiovisive; il secondo si incentra maggiormente sull'uso dell'ambiente digitale di lavoro definito Hyperfilm, ossia un software che consente di arricchire e commentare dei video grazie a connessioni a testi redatti internamente all'ambiente di lavoro stesso e a pagine web.
Illustrare esperienze didattiche pratiche e motivanti è, infine, il punto nodale dell'intervento di Anna Moni e Maria Angela Rapacciuolo. In esso le autrici presentano alcuni percorsi didattici realizzati grazie all'uso di materiali audiovisivi (pubblicità, sequenze cinematografiche, spezzoni di programmi TV) ed indirizzati ad apprendenti giovani/adulti in possesso di diversi livelli di competenza dell'italiano LS. Gli obiettivi d'apprendimento di tali attività, suddivise per fasi e tematiche differenti, sono principalmente l'ampliamento lessicale, il potenziamento della produzione scritta/orale, nonché lo sviluppo della competenza socioculturale.
In sintesi, è possibile affermare che l'opera curata da Cardona si propone dunque di riprendere il discorso sul testo audiovisivo, osservandolo ed analizzando da una molteplicità di punti di vista. Così facendo, il lettore è guidato nella scelta coerente e nella didattizazione proficua di questi materiali, divenuti ormai strumenti di conoscenza estremamente utili e versatili, grazie anche alla loro facile reperibilità sia sul mercato, che in rete.

(Scheda di Giuseppe Caruso)