Università degli studi di Napoli Federico II

Recensione libro "Formazione e pratiche didattiche in Italiano L2'" - a cura di Benucci A.

copertina libro


a cura di Antonella Benucci
Formazione e pratiche didattiche inItaliano L2', Quaderni di orientamento per la glottodidattica dell'italiano L2 e LS,
Edizioni OL3, Perugia, 2013 - pp. 255, euro 17,50


Il volume  raccoglie contributi sull'esperienza di formazione del Master in Contenuti, metodi e approcci per insegnare italiano ad adulti stranieri, attivo presso il Centro Clussdall'a.a. 2005-2006 all'a.a. 2011-2012, con la finalità di creare una comunità di riflessione teorico-pratica tra formatori e formati.
Nella prima parte -La formazione e le competenze- , si trovano articoli sull'insegnamento/apprendimento degli aspetti culturali e interculturali, sulle specifiche competenze necessarie per il docente a immigrati adulti, per la formazione tramite l'e-learning e per la conduzione ditirocini formativi. L'articolo di Antonella Benucci, professore associato in Didattica delle Lingue moderne di Siena, mette a fuoco l'interdisciplinarietà del concetto di cultura.  Sulla scia diWhorf- Sapir e Lado, cultura è qualsiasi elemento materiale o spirituale della vita dell'uomo che gli sia stato trasmesso attraverso la società. Posto che il modello culturale in una classe di lingue è rappresentato dall'insieme di soluzioni che la collettività individua per ogni problema, l'autrice passa inrassegna i punti del paradigma balboniano del Software of the Mind, soffermandosi sui macroaspetti distintivi di ogni cultura: tassonomie e principi di divisione; rappresentazione del tempo e dello spazio, memoria collettiva e implicito, stereotipi e distanza culturale, tabù. Il contributo di Giulia Grosso, ricercatrice senese, è dedicato alla formazione del docente a immigrati adulti, settore attualmente in espansione in Italia, nel quale il docente si trova a dover rispondere a bisogni comunicativi di un nuovo pubblico con una vocazione tutt'altro che generica. Andrea Villarini, curatore del master in e-learning di Siena, illustra le risorse e le criticità della formazione del docente attraverso l'e-learning. Il punto di forza della formazione a distanza risiederebbe nella reticolarità e circolarità del flusso informativo, contro una procedura tradizionale di trasferimento di nozioni, molto più rigida e gerarchica. Donatella Troncarelli, ricercatrice di Linguistica italiana di Siena, poco più avanti, allargherà il discorso alle opportunità enormi offerte dal web in classe. Al tirocinio è dedicato l'intervento di Maurizio Spagnesi che sottolinea l'importanza di una programmazione e di una guida imprescindibile durante il processo di osservazione pratica per l'aspirante docente di lingua. La Seconda parte - I modelli operativi-, raccoglie contributi più eterogenei dal punto di vista dell'esperienza degli autori,siano essi docenti o formatori. Il filo rosso che li unisce è lo scopo descrittivo di percorsi didattici e di materiali usati in contesti vari e l'analisi puntuale dei risultati ottenuti nel panorama teorico di settore. L'opera letteraria usata come strumento e non come fine dell'insegnamento per Lucinda Spera, specializzata nella produzione letteraria italiana del XVII secolo; l'audiovisivo, sia esso una pubblicità, sia un telegiornale, esplorato nelle sue potenzialità semiotiche e infine la canzone d'autore, quale sfondo storico per riflessioni linguistiche e dialettologiche per Laura Bresciani, Claudia Donna e Alessandra Garolla, studiose eclettiche che hanno lavorato in Italia e all'estero. Daniela Emmi, specializzata in scienze internazionali ediplomatiche,  illustra i vantaggi dellaLIM, lavagna interattiva multimediale, a partire dalla manipolazione di uncorto tratto da Montalbano di Camilleri. Silvia Loi e Federico Gelsomini,entrambi docenti di italiano LS, spostano il discorso in Egitto e in Giappone, mettendo in evidenza quanto il linguaggio cinesico e i codici non verbali possano essere rilevanti per culture distanti da quella di provenienza del docente. Esse necessitano, tuttavia, di trovare un terreno comune didialogo,  reale sfida del docente consapevole.  Ulteriori considerazioni sulla' marcatezza' culturale arrivano da La Grassa che prende in esame gli apprendenti americani coinvolti nei programmi di studio abroad.  Chiude il saggio una ricognizione aggiornata delle principali realtà di insegnamento dell'italiano come lingua seconda in Italia, sedi anche di corsi di perfezionamento e di master. Siena, Perugia, Napoli, Venezia e Bergamo escono dal novero come le stelle polari, pur mantenendo ognuna storia e  identità peculiari. Firmano gli articoli nell'ordine Elena Monami, dottore di ricerca in Linguistica a Siena, Nicoletta Santeusanio, collaboratrice ed esperto linguistico presso l'Università per Stranieri di Perugia, Giuseppe Caruso, docente e formatore per l'Università Federico II di Napoli, Giovanna Sciuti Russi, docente esperta nella facilitazione linguistica nei carceri e Roberta Grassi per Bergamo, ricercatrice in Didattica delle Lingue e responsabile della Formazione presso il Centro di italiano per stranieri CIS. 



(Scheda di Rosa Chiara Vitolo)